Categories: Blog

L’importanza dei Circuiti Interlaboratorio per il Controllo delle Emissioni da Sorgenti Fisse

Nel campo della misurazione delle emissioni in atmosfera, la qualità metrologica del dato analitico rappresenta un requisito fondamentale per garantire la conformità normativa, la protezione ambientale e l’affidabilità degli esiti analitici.

In questo contesto, i circuiti interlaboratorio (CIL) o Proficiency Test (PT) si configurano come strumenti indispensabili per la verifica delle prestazioni tecniche dei laboratori che operano nel settore del monitoraggio delle emissioni convogliate da sorgenti fisse.

Definizione e finalità di un circuito interlaboratorio

Cosa sono i circuiti interlaboratorio? Un circuito interlaboratorio (o Proficiency Test) è una procedura standardizzata attraverso la quale più laboratori, operando in condizioni controllate e su un campione comune, effettuano una determinata prova o misurazione al fine di valutare la comparabilità e la riproducibilità dei risultati.

Nei circuiti riferiti alle emissioni da sorgenti fisse, l’obiettivo è verificare la coerenza metrologica tra laboratori che adottano metodologie conformi a standard europei, garantendo, allo stesso tempo, la validità tecnica e statistica dei dati prodotti in ambito normativo e autorizzativo.

Attraverso l’analisi statistica dei risultati (deviazione standard, scarto rispetto al valore di riferimento, z-score), è possibile individuare errori sistematici o casuali e migliorare l’accuratezza delle misurazioni.

Perché farlo: lo scopo principale dei circuiti interlaboratorio

  • Verificare l’affidabilità del proprio sistema di misura.
  • Rilevare errori sistematici o derivanti da tarature non corrette.
  • Migliorare la qualità del dato ambientale, evitando risultati fuorvianti o contestabili.
  • Ottenere una fotografia realistica delle proprie performance, confrontandosi con laboratori operanti sullo stesso ambito.
  • Rafforzare la reputazione del laboratorio verso clienti, ACCREDIA, l’Ente nazionale di Accreditamento che ne richiede la partecipazione periodica, e Organismi di controllo.

Sviluppo operativo delle prove interlaboratorio alle emissioni.

L’organizzazione di prove interlaboratorio alle emissioni può richiedere la disponibilità di un camino di simulazione progettato per replicare le condizioni operative di un camino industriale. Questo sistema deve assicurare:

  • Portata di flusso stabile e omogenea
  • Composizione gassosa misurabile e ripetibile
  • Distribuzione uniforme delle concentrazioni nelle sezioni di prelievo


I laboratori partecipanti effettuano le campagne di misura posizionandosi in punti di prelievo condivisi, nel camino di prova, conforme ai requisiti geometrici e fluidodinamici definiti dalla UNI EN ISO 15259. Ogni laboratorio utilizza la propria strumentazione, effettuando il campionamento e l’analisi secondo le procedure operative predeterminate e le norme di riferimento armonizzate.

I risultati ottenuti dalle prove interlaboratorio vengono raccolti, analizzati statisticamente e confrontati rispetto ai valori di riferimento certificati o determinati tramite metodi di riferimento primari.

Cosa ottiene un laboratorio da un circuito interlaboratorio (o Proficiency Test)

Rapporto tecnico
Confronto con il valore di riferimento e indicatori statistici:

  • Z-score/Z’-score
  • Scostamenti
  • Deviazioni sistematiche o casuali
  • Valutazione dell’incertezza di misura

Evidenza a supporto dell’accreditamento UNI CEI EN ISO/IEC 17025 come previsto da ACCREDIA, Ente nazionale di Accreditamento.
Partecipazione ai CIL (o PT – Proficiency Test) come requisito per dimostrare competenza tecnica continua.

Indicazioni per il miglioramento
Suggerimenti tecnici per correggere criticità e ottimizzare le procedure.

 Tracciabilità e trasparenza
Ogni dato prodotto è documentato, tracciabile e utile in caso di audit o ispezioni.

Norme tecniche di riferimento per la misurazione delle emissioni

Le attività di misura delle emissioni da sorgenti fisse sono regolamentate da un corpus normativo europeo consolidato, che definisce requisiti metodologici, strumentali e procedurali.

Norme e procedure ACCREDIA

Le principali norme applicabili nell’organizzazione di circuiti interlaboratorio includono (elenco esemplificativo ma non esaustivo):

  • UNI CEI EN ISO/IEC 17043 – Requisiti generali per la competenza dei provider di prove valutative interlaboratorio
  • UNI CEI EN ISO/IEC 17025 – Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura
  • UNI CEI EN ISO/IEC 17000 – Vocabolario e principi generali
  • UNI ISO 13528 – Metodi statistici utilizzati nei test di competenza tramite confronti interlaboratorio
  • UNI CEI EN ISO 17034 – Requisiti generali per la competenza dei produttori di materiali di riferimento

 

A queste si aggiungono Procedure ACCREDIA, Ente nazionale di accreditamento, che riguardano la partecipazione ed organizzazione a Circuiti Interlaboratorio (elenco esemplificativo e non esaustivo):

  • Procedura ACCREDIA RT-27
  • Procedura ACCREDIA RG-09
  • Procedura ACCREDIA RT-39
  • Procedura ACCREDIA RG-14

Standard tecnici per campionamento e analisi nei circuiti interlaboratorio

I principali standard tecnici applicabili al campionamento e analisi di misurandi durante le attività di circuiti interlaboratorio organizzati da Air Factory includono (elenco esemplificativo ma non esaustivo):

  • UNI EN 15259 – Requisiti delle sezioni e dei siti di misurazione e dell’obiettivo, del piano e del rapporto di misurazione
  • UNI EN ISO 16911-1 – Determinazione periodica della velocità assiale e della portata di flussi gassosi emissivi in condotti
  • UNI EN 13284-1 – Misurazione di basse concentrazioni di polveri in flussi gassosi convogliati
  • UNI EN 14790 – Determinazione del vapore acqueo nei condotti
  • UNI EN 14789 / UNI EN 14792 / UNI EN 14791 / UNI EN 15058 – Determinazione concentrazione volumetrica di ossigeno (O₂), concentrazione massica di ossidi di azoto (NOx), determinazione di biossido di zolfo in gas (SO2), concentrazione di monossido di carbonio (CO) nelle emissioni da sorgente fissa.
  • UNI EN 12619 – Determinazione della concentrazione di massa del carbonio organico totale (TOC) in forma gassosa
  • UNI EN 14181 – Procedure per stabilire i livelli di garanzia della qualità (QAL) per i sistemi di misurazione automatici (AMS) installati presso impianti industriali.

Questi riferimenti garantiscono che le prove siano tecnicamente valide, giuridicamente riconosciute e comparabili a livello europeo, in coerenza anche da quanto previsto a livello nazionale dal D.lgs. 152/2006.

 

La taratura strumentale come prerequisito di affidabilità

Un elemento critico per il successo di ogni circuito è la taratura metrologica degli strumenti di misura, tracciabile a campioni di riferimento riconosciuti o certificati.

Gli strumenti non correttamente tarati introducono errori sistematici che compromettono i risultati.

Le attività fondamentali includono (elenco esemplificativo ma non esaustivo):

  • Verifica della risposta analitica degli analizzatori in continuo
  • Controllo della linearità e della deriva strumentale
  • Uso di gas campione certificati
  • Calibrazione di flussimetri, contatori volumetrici e pompe di campionamento

 

Il laboratorio deve disporre di un programma di gestione metrologica coerente (es. linee guida ISO 10012 relative alla “Gestione dei processi di misurazione e delle attrezzature di misurazione”) e integrato nel proprio sistema qualità.

Miglioramento dell'affidabilità nei test su emissioni convogliate

L’affidabilità del dato nei test su emissioni convogliate si ottiene mediante un approccio integrato che comprende:

  • Partecipazione continuativa a circuiti interlaboratorio
  • Formazione e aggiornamento del personale tecnico
  • Controllo qualità interno rigoroso (es. carte di controllo, curve di calibrazione, linearità, spikes ecc.)
  • Tracciabilità documentale completa
  • Analisi critica dei risultati con azioni correttive per eventuali scostamenti

Come i circuiti interlaboratorio migliorano la competenza dei tecnici di campionamento e supervisori tecnici

Affidarsi ad Air Factory per la partecipazione a circuiti interlaboratorio (o Proficiency Test) nel settore delle emissioni da sorgenti fisse significa scegliere un partner tecnico qualificato, dotato di:

  • Schemi CIL conformi alle norme di riferimento
  • Report analitici completi con interpretazione tecnica
  • Camini e processi di simulazione proprietari

Air Factory supporta i laboratori nella:

  • Verifica della competenza in ottica di visita ACCREDIA, Ente nazionale di Accreditamento.
  • Aumento dell’affidabilità dei dati
  • Dimostrazione della conformità normativa
  • Crescita continua del sistema qualità

Air Factory: provider qualificato di circuiti interlaboratorio alle emissioni da sorgenti fisse

Contattaci per conoscere le date dei prossimi circuiti, le modalità di partecipazione e le specifiche tecniche disponibili: ti guideremo in un percorso tecnicamente qualificato per consolidare la tua affidabilità come laboratorio ambientale.
Serena Morisi

Recent Posts

Accreditamento laboratori nel settore della misurazione periodica delle emissioni da sorgenti fisse. Come ottenerlo.

Nel contesto del controllo ambientale, l’attività di monitoraggio delle emissioni convogliate da sorgenti fisse riveste…

13 hours ago