Nel contesto del controllo ambientale, l’attività di monitoraggio delle emissioni convogliate da sorgenti fisse riveste un ruolo fondamentale per la tutela della qualità dell’aria e il rispetto delle normative vigenti, tra cui, a livello nazionale, il D.lgs. 152/2006 e s.m.i..
Per garantire la qualità, l’affidabilità e la conformità legale dei dati raccolti, i laboratori di prova che operano in questo settore devono ottenere l’accreditamento UNI CEI EN ISO/IEC 17025, lo standard internazionale di riferimento per la competenza tecnica dei laboratori.
La norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 definisce i requisiti generali per la competenza, l’imparzialità e il funzionamento coerente dei laboratori di prova e taratura. Include aspetti organizzativi (politiche per la qualità, gestione dei rischi) e requisiti tecnici come:
• Personale competente e qualificato
• Strumentazione idonea e tarata
• Metodiche validate
• Valutazione e dichiarazione dell’incertezza di misura
• Tracciabilità metrologica
Per essere accreditato, un laboratorio deve adottare metodi di prova normati e riconosciuti, in linea con standard europei armonizzati per le emissioni da sorgenti fisse.
Questi riferimenti devono essere integrati nelle procedure operative del laboratorio e applicati fedelmente in ogni fase di prova.
I tecnici di campionamento, analisti e supervisori devono possedere competenze dimostrabili relative ai metodi di prova applicati. Ciò include:
La competenza del personale è uno dei fattori più determinanti nella qualità del dato prodotto.
Come valutarla? Scopri ora
Il laboratorio deve dotarsi di strumentazione conforme ai metodi di prova, e garantirne il corretto funzionamento attraverso:
Come verificare le performance dei sistemi di misurazione della qualità dell’aria? Scopri di più
La valutazione dell’incertezza viene richiesta per ogni parametro misurato, e deve essere basata su principi scientificamente validi. Include contributi da:
L’incertezza deve essere riportata nei rapporti di prova, dove previsto, ed è fondamentale per la validità dei dati.
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Un laboratorio accreditato deve partecipare a circuiti interlaboratorio (CIL) o confronti tra laboratori con una frequenza, laddove possibile, di almeno una volta all’anno per ciascun metodo accreditato. Questi circuiti servono a:
Indicatori come gli Z o Z’-score, gli scostamenti standardizzati e le deviazioni rispetto al valore di riferimento aiutano a comprendere la bontà metrologica delle misure effettuate.
Per saperne di più su CIL e schemi PT, leggi qui.
Il dato prodotto deve essere documentato e tracciabile, dall’acquisizione del campione fino alla generazione del Rapporto di Prova finale.
Il laboratorio deve avere:
Le attività del laboratorio di prova devono comunque allinearsi al quadro normativo nazionale, in particolare con il Testo Unico Ambientale, D.lgs. 152/2006 e s.m.i. , che regolamenta:
Il rispetto di questo decreto è fondamentale anche per la validità giuridica delle analisi ambientali.
L’accreditamento alla UNI CEI EN ISO/IEC 17025 rappresenta per un laboratorio che si occupa di emissioni convogliate non solo un traguardo formale, ma un vero impegno verso l’eccellenza tecnica e la responsabilità ambientale.
Rispettare questi requisiti consente di:
Per prepararsi al percorso verso l’accreditamento, Air Factory garantisce la performance dei laboratori con circuiti interlaboratorio, formazione e supporto tecnico-normativo e pratico applicativo.
Nel campo della misurazione delle emissioni in atmosfera, la qualità metrologica del dato analitico rappresenta…